famiglia: Ericaceae genere: Arbutus specie: Arbutus unedo
Foglie, fiori e frutti del corbezzolo

Fiori e frutti del corbezzolo

Qualche cenno botanico

Il corbezzolo è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Ericaceae e al genere Arbutus. È una pianta di origine mediterranea ed è diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e sulle coste meridionali dell’Irlanda. I frutti vengono chiamati corbezzole. Il corbezzolo è una tipica essenza della macchia mediterranea, vegetando tra altri cespugli e nei boschi di leccio. Predilige terreni silicei e vegeta ad altitudini comprese tra 0 e 800 metri. Il corbezzolo è una pianta xerofila, cresce in ambienti semiaridi. Come molte piante arboree della macchia mediterranea, si presenta in gioventù come un cespuglio per poi diventare un piccolo albero, sempreverde e latifoglia, molto ramificato, con i rami più giovani di colore rossastro. Da adulto può raggiungere tra i 2 e gli 8 metri di altezza. Le foglie, con corto picciolo,  sono ovali lanceolate, larghe 2-4 centimetri e lunghe 10-12 centimetri, con margine dentellato. Spesso si trovano addensate all’apice dei rametti. La lamina fogliare, come è tipico nelle piante sclerofille, è coriacea; lucida e di colore verde-scuro superiormente, di un verde più chiaro sulla pagina inferiore. I fiori, che sbocciano da settembre a marzo, sono riuniti in pannocchie pendule che ne contengono tra 15 e 20. La corolla è di colore bianco-giallastro o rosea. I fiori sono ricchi di nettare e per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo. Tradizionalmente dai fiori di corbezzolo si ricava l’ultimo miele della stagione mediterranea, pregiato per il suo sapore amarognolo e aromatico. Questo miele è prezioso anche perché non sempre le api sono ancora attive al momento della fioritura e quindi non tutti gli anni è possibile produrlo. Il frutto è una bacca sferica di circa 2 centimetri di diametro, carnosa e rossa a maturità, ricoperta di tubercoli abbastanza rigidi spessi qualche millimetro. Sulla bontà dei frutti del corbezzolo la diatriba tra i botanici è molto antica: alcuni li giudicano buoni e saporiti, altri di sapore stucchevole. A questo il corbezzolo deve anche il suo nome specifico: il termine unedo, deriva da Plinio il Vecchio che sosteneva che esso fosse insipido e che quindi dopo averne mangiato uno (unum = uno e edo = mangio) non veniva voglia di mangiarne più. Una caratteristica botanica particolarmente apprezzata in giardino è che i frutti del corbezzolo hanno una maturazione scalare; ciò fa sì che possono essere presenti sullo stesso arbusto bacche a diverso grado di maturazione, rosse quelle mature e più chiare quelle ancora acerbe. Il legno di corbezzolo, molto robusto e pesante, è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo, ma il suo utilizzo migliore è per la cottura degli arrosti, dove le sue caratteristiche aromatiche si fanno particolarmente apprezzare. Come molte piante mediterranee, il corbezzolo ha una lunga storia di utilizzo da parte degli uomini.  La pianta ha proprietà medicamentose astringenti, leggermente antisettiche e diuretiche; il frutto è particolarmente apprezzato per il suo contenuto di vitamina C e di zuccheri e tradizionalmente veniva consumato crudo o usato per la produzione di marmellate, sciroppi, gelatine e canditi. Le foglie vengono utilizzate in erboristeria grazie al loro contenuto di resine, polifenoli e tannini adatte a combattere le infiammazioni dell’intestino, del rene e della vescica. L’abbondante presenta di tannino le faceva impiegare anche nella produzione di coloranti e soprattutto nella concia delle pelli.

Il corbezzolo in giardino

Una delle caratteristiche più apprezzate del corbezzolo è che lo stesso arbusto può ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi per il particolare ciclo di maturazione. Questo, insieme al fatto di essere sempreverde, lo rende particolarmente ornamentale, per la presenza contemporanea sull’albero di tre colori: il rosso in diverse gradazioni dei frutti, il bianco (in alcune varietà leggermente rosato) dei fiori e il verde delle foglie. Esposizione:  predilige posizioni soleggiate. In genere non teme né il caldo né il freddo, potendo sopportare temperature inferiori allo zero, e anche gelate prolungate e di entità abbastanza intensa, che possono provocare comunque danni al fogliame e ai fiori. Annaffiature: è una pianta che soffre gli eccessi idrici, mentre gli individui adulti sono in grado di superare la siccità estiva mediterranea senza subire gravi danni. È quindi consigliabile bagnare solo le piante giovani in modo saltuario quando il terreno si presenta asciutto. Concimazione:  a fine inverno o inizio primavera si avvantaggia di una leggera concimazione organica, ma è importante non esagerare perché, come molte altre piante mediterranee, non ama i terreni troppo dicchi di sostanza organica. Trattamenti:  sono piante che soffrono esclusivamente di problematiche direttamente collegate con la presenza di eccessiva acqua libera nel suolo. Pertanto per evitare problemi fitosanitari basta solitamente evitare i ristagni idrici grazie ad un buon drenaggio. Moltiplicazione: il corbezzolo si può riprodurre sia per talea che per semina. Terreno: amano particolarmente i terreni sciolti, ben drenati, ricchi di scheletro e con una dotazione non eccessiva di sostanza organica; ma si adattano abbastanza bene a qualsiasi terreno, purché non asfittico e con buon drenaggio. In vaso gli alberelli di corbezzolo sono particolarmente attraenti e vanno coltivati in un substrato costituito da due parti di terriccio universale e una parte di sabbia, per agevolarne il drenaggio ed evitare pericolosi ristagni idrici.
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